Nome del gruppo e acronimo |
Culture, Testi e Tradizioni dell’Oriente cristiano in dialogo con l’Europa e l’Islam – EuTradOr (Unità Interdipartimentale)
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Descrizione |
Oggetto e finalità Basandosi su un approccio fortemente interdisciplinare e coinvolgendo diverse prospettive d'indagine, i membri dell’unità di ricerca interdipartimentale si propongono di studiare l’Oriente cristiano nella sua accezione più ampia. Questa categoria di ricerca abbraccerà quella vasta area che, dal Bosforo al Vicino Oriente, dal Mar Rosso al Caucaso, è stata teatro di intensi scambi, contatti ma anche scontri culturali e religiosi. In questa prospettiva, l’Oriente cristiano, con inclusa la civiltà bizantina, verrà studiato ed esaminato non come entità isolata ma piuttosto all’interno di un più ampio quadro di relazioni e rapporti con l’Europa medievale da una parte e il mondo arabo-islamico dall’altra. Oggetto privilegiato di indagine saranno i testi dell’Oriente cristiano e della cultura bizantina al fine di comprenderne e valorizzarne la storia, la letteratura (sia edificante che profana, sia dotta che della cultura semi-popolare o popolare) e le rispettive lingue, la liturgia, la teologia e la spiritualità, nonché di indagarne la circolazione e la ricezione sia al suo interno sia all’interno del mondo latino e dell’Islam. L’unità di ricerca promuoverà e coordinerà ricerche, convegni, seminari e pubblicazioni scientifiche in tale ambito. |
Linee di ricerca specifiche L’Unità di ricerca si propone di studiare quelle tradizioni letterarie che hanno conosciuto una larga diffusione in ambito sia cristiano che musulmano. I filoni di ricerca che si intravedono sono principalmente tre: lo studio dei testi della letteratura agiografica, nel loro aspetto filologico, letterario, storico-religioso e culturale, la letteratura della tradizione colta (letteratura di corte, filosofia, scienza, medicina…), la letteratura di intrattenimento (saghe epico-cavalleresche, letteratura epica, Le Mille e Una Notte nelle sue varie ricezioni e adattamenti). La prospettiva che sarà presa in esame sarà di tipo comparativo, relativa alla circolazione e ricezione di testi che da un ambiente specifico valicano le frontiere religiose e culturali ed entrano in contatto con altri mondi. L’ottica con cui studiare il “viaggio” dei testi e delle idee non vuole essere esclusivamente filologico-genealogica, ma prenderà in esame anche lo studio di casi simili sebbene non “in contatto”. |
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Attività e risultati |
L’Unità di ricerca è nata nell’a.a. 2021-2022. Il progetto dal titolo I Sette Dormienti di Efeso tra testo sacro, agiografia e culto prende in esame la storia dei Sette Dormienti di Efeso, nelle sue differenti tradizioni e versioni sia cristiane che musulmane, sia orientali che occidentali. La leggenda dei Sette dormienti di Efeso fa parte del novero delle agiografie di tipo universale, la cui fortuna ha abbracciato diverse tradizioni culturali e religiose. La leggenda infatti ha conosciuto una diffusione non solo in tutta l’ecumene cristiana d’Oriente e d’Occidente (per fare due soli esempi si pensi ad un’omelia di Giacomo di Serugh, teologo e padre della chiesa siriaca vissuto in alta Mesopotamia tra V e VI secolo, e al In gloria martyrum di Gregorio di Tour, che nello stesso periodo di tempo introdusse la leggenda in Europa), ma ha assunto una notevole importanza anche all’interno della tradizione islamica. Basti pensare che uno dei capitoli più importanti del Corano (XVIII, 6-24), trasmette una versione di questa leggenda. La storia racconta di una persecuzione contro i cristiani avvenuta nella città di Efeso intorno all’anno 250 d.C., durante il regno dell’imperatore Decio, il quale obbliga tutta la città a sacrificare offerte agli dèi pagani; chi si fosse rifiutato sarebbe stato giustiziato. Sette giovani cristiani, rifiutando di offrire sacrifici agli idoli, si nascondono in una caverna nei dintorni della città, ma, scovati dai soldati, vengono murati vivi per ordine dell’imperatore. Tuttavia Dio li salva addormentandoli di un sonno miracoloso, si risveglieranno solo dopo 372 anni (309 secondo il racconto coranico) senza corruzione né invecchiamento. Sull’origine di questa leggenda, fino ad almeno agli anni ’50 del secolo scorso, le opinioni degli studiosi non sono state unanimi. Fino a quando Ernest Honigmann pubblicò uno studio (1953) in cui ricostruiva i tempi e i luoghi in cui la Leggenda avrebbe avuto inizio, basandosi sui risultati degli scavi archeologici di Efeso condotti dalla missione austriaca diretta da Franz Miltner (1937). Uno dei motivi della fortuna della Leggenda dei Sette Dormienti è la presenza del topos della dormitio miracolosa, tema che ha attraversato le letterature e il folklore universali. Louis Massignon (1883-1964), uno dei massimi orientalisti e teologi del secolo scorso, ha studiato a fondo la diffusione di questa leggenda che dal bacino Mediterraneo avrebbe raggiunto le Isole Comore e l’Indonesia. L’attuale progetto prevede lo studio della bibliografia moderna sul tema dei Sette Dormienti di Efeso, nonché il riesame delle fonti sia orientali che occidentali. È prevista la preparazione di una giornata di studi in cui presentare i primi risultati della ricerca.
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Pubblicazioni (realizzate o in preparazione)
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Eventi pubblici In programmazione è prevista una giornata di studi per Dicembre 2023. Gli Atti saranno pubblicati in un volume collettaneo di respiro internazionale. |
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Responsabile scientifico/Coordinatore |
Paolo La Spisa |
Settore ERC del gruppo |
SH5-SH6 |
Componenti interni all’Ateneo |
Antonella Brita Lorenzo Ferroni Roberta Franchi Isabella Gagliardi Michela Graziani Paolo La Spisa Enrico Magnelli Zaroui Pogossian Anna Rodolfi Barbara Roggema Salomé Vuelta García |
Dipartimenti coinvolti |
Lettere e Filosofia (DILEF) Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia (FORLILPSI) Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS) |
Contatti |
paolo.laspisa(AT)unifi.it |
Ultimo aggiornamento
07.03.2023