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Sezione di Studi Interculturali

La Sezione di Studi Interculturali si configura come punto d’incontro dei membri del Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia che si dedicano allo studio delle lingue e delle letterature in una prospettiva interculturale e multidisciplinare (imagologia, studi di genere, studi post-coloniali, studi sulla (auto)biografia, sull’autorialità, sulla cultura popolare, sulla filologia, sulla marginalità, sulla ricezione letteraria, sul teatro e lo spettacolo, traduttologia).

La Sezione abbraccia una prospettiva scientifico-culturale che stabilisce relazioni sistematiche e dinamiche tra i saperi linguistici, culturali ed epistemici che, entro le differenti forme di comunicazione, fondano la mediazione tra individui e contesti sociali, nel convincimento che ogni fatto culturale vada interpretato in base a presupposti storico-culturali a esso propri, non a criteri esterni.

La pluralità degli indirizzi di studio e di ricerca si pone in forte e necessaria relazione con una pratica didattica tesa a individuare, attraverso le competenze linguistiche, filologiche, letterarie e traduttologiche, i punti di contatto, ma anche di distanza, tra esperienze culturali collocate in realtà storiche e geografiche diverse. La comprensione delle differenze si situa in una relazione di reciproco rispetto e di pari dignità tra culture diverse e si radica nella consapevolezza che, nell’incontro e nel dialogo, nei processi d’interferenza e sovrapposizione, nello scambio, si arricchiscano le rispettive identità. Identità mai statiche ma in continua evoluzione, composite e in divenire, ricche e articolate, che si configurano all’interno di società sempre più caratterizzate da ibridazioni e contaminazioni.

In un’ottica aperta e tesa a valorizzare la molteplicità degli interessi scientifici e degli approcci teorico-metodologici, la Sezione si caratterizza per l’attenzione allo studio delle relazioni interculturali, poliedriche e complesse, così da fare emergere e da salvaguardare la ricchezza di ogni storia, lingua e tradizione, nel rispetto non solo dell’alterità e della differenza, ma anche delle disuguaglianze socio-economiche, politiche e giuridiche che spesso determinano i contenuti e le modalità degli scambi e delle configurazioni culturali nuove che ne risultano. Un’ermeneutica aperta, capace di svelare i condizionamenti e i processi di ‘naturalizzazione’, anche linguistica, che rendono opache le ideologie dominanti, e che metta in discussione, per superarle, le tradizionali categorie del pensiero etnocentrico.

 

Coordinatore:

Aderenti:

 

Ultimo aggiornamento

02.11.2024

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